LA SIMBOLOGIA NELL’OPERA IL PASSIONALE INDECISO

DELLO SCULTORE CRISTIANO LICCIARDELLO

 

 

Il rosso è caldo, vitale, vivace, e allo stesso tempo irrequieto - come sosteneva Vassily Kandinsky nella sua personale "metafisica" del colore. Ecco allora che l'opera dello scultore Cristiano Licciardello, Il passionale indeciso, assume subito una valenza caratteriale, personale, indicativa di uno stato d'animo complesso e variegato, così come sono le sfumature, le linee, le venature che caratterizzano questo suo ultimo lavoro. Una cifra stilistica che contraddistingue la maggior parte delle opere dello scultore italo-greco, fatta di strutture zoomorfe, che lo stesso Cristiano Licciardello ha denominato “gusci”.

Il Passionale Indeciso, oltre a condividere con gli altri esemplari delle sue collezioni le caratteristiche concettuali e strutturali (in cui converge un immaginario fervido che trae molto dalla Mitologia greca, dal fascino degli esseri marini e dal "culto" della Terra Madre, alveo e rifugio dei quali gli stessi gusci sono figli ed emblema), dimostra da subito, fin dal primo impatto visivo, di essere dotato di una sua personalità.

Un carattere evidente nel cromatismo, che ne rivela in primis la sua componente carnale, fisica, corporea, incapace di essere trattenuta dentro i gangli della ragione, e per questo libera ed indecisa. Il Passionale Indeciso sarà sempre in bilico tra le scelte, tra la miriade di possibilità (le linee) alle quali si riconducono le strade del desiderio. Un desiderio onnipotente dal quale è travolto, avvolto, avvinto, tanto da renderlo perennemente indeciso.

Il Passionale Indeciso si presenta dunque con un proprio apparato emotivo, caratterizzato da una personalità focosa e tormentata: è tripode e, ad ogni arto, viene conferita una simbologia fatta di linee e di segni.

Il Passionale Indeciso mostra, sulla gamba sinistra, delle righe nette, ovvero tutte le relazioni passionali che non hanno portato a nulla, se non ai propri ripensamenti (di qui gli intrecci tra una e l'altra).

Ripensamenti e cambi di direzione che connotano l'indecisione perpetua che caratterizza la personalità de Il Passionale Indeciso.

I colori accesi - carichi e coprenti - rosso e arancio, sono simboli di forza, coinvolgimento e momentanea leggerezza, allegria, proprie di questa categoria di relazioni. In una parola, effimere.

Sulla gamba centrale, invece, Il Passionale Indeciso "indossa" i propri sogni erotici ricorrenti - simboleggiati da immagini dal colore rosso acceso ma con contorni sfumati, evanescenti, quasi indefiniti, rappresentati attraverso la tecnica dell'aereografo, per accentuare la valenza di indeterminatezza che solitamente viene associata al mondo onirico.

Sempre sulla gamba centrale, ma dalla parte destra, Il Passionale Indeciso mostra i primi cenni di un cammino verso la maturità, verso un naturale cambiamento del comportamento.

I colori così pieni, accesi e coprenti, dunque, si sostituiscono a quelli con minore densità: i toni appaiono più addolciti, annacquati, come se le emozioni si fossero placate, e l'irruenza dell'Eros non venisse più collegata solo ed esclusivamente allo sfogo fisico, ma lasciasse anche spazio (bianco) e segno (rosso) alla contemplazione di relazioni platoniche.

Nella gamba destra, invece, viene ad essere simboleggiato il Presente, che mostra ancora qualche reminiscenza del Passato, accostato però ad un Futuro tutto da scrivere, rappresentato con una sfumatura finisce nel bianco totale.

E' l'incognita e la sublime bellezza di quello che Il Passionale Indeciso deve ancora vivere, e scrivere, sulla pagina ancora bianca del proprio destino.

Ecco allora che Il Passionale Indeciso rivela la sua natura che si configura sperimentale nell'atto della sua elaborazione, per poi materializzarsi in metafora di essere sul quale viene inciso, scritto, corretto, il corso della vita, o almeno, di una parte di esso.

Il tutto reso evidente dai "segni" dei ripetuti interventi, riscontrabili nelle varie stratificazioni cromatiche e in quella complessità materica che Il Passionale Indeciso registra su di sè, a testimonianza di quanto la vita ogni giorno lo "cambia".

Come accade alle persone, agli animali, alle cose.

 

Carla Francesca Catanese                                                                                                                                                        Bologna, Giugno 2014

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